14 февраля, 2020

Ricerca: diabete, pancreas artificiale sempre più realtà

Roma, 27 ott. (Adnkronos Salute) () — I microinfusori portatili hanno cambiato la vita delle persone affette da diabete. Ma sarà l’arrivo del cosiddetto ‘pancreas artificiale’, previsto verosimilmente fra 3-4 anni, che rivoluzionerà completamente la vita dei pazienti, liberandoli dalla necessità dell’auto-misurazione della glicemia con gli strumenti che siamo abituati a conoscere e dalla necessità di intervenire in occasione dei pasti. Questo uno dei temi al centro del Congresso nazionale dell’Associazione medici endocrinologi (Ame-Ets), che si è tenuto a Roma.L’evento è stato l’occasione per fare il punto sull’evoluzione dei microinfusori, dei sensori e del passaggio, si spera prossimo, al pancreas artificiale.

Destinato prioritariamente alle persone affette da diabete di tipo 1, che in Italia sono circa 300mila, il pancreas artificiale potrebbe essere impiegato anche in un ristretto numero di persone con diabete mellito tipo 2 non responsivi a trattamento insulinico basal-bolus, una malattia che riguarda invece 4 milioni di italiani e che è in continua crescita. «Già grazie agli attuali microinfusori la qualità della vita dei pazienti è molto migliorata», spiega Olga Eugenia Disoteo, Coordinatore nazionale della Commissione diabete Ame. «Questi dispositivi portatili, piccoli e discreti, consentono la somministrazione di insulina ad azione rapida 24 ore su 24. I vari modelli di microinfusori — continua — possono essere indossati durante tutte le attività della vita quotidiana, compresa l’attività fisica o i viaggi a lunga percorrenza con cambi di fuso orario”.

Il passo successivo per questi dispositivi, la prossima evoluzione del microinfusore, è il pancreas artificiale.Si tratta di un sistema che non richiede alcun intervento del paziente. «Questi sistemi integrati, definiti ad ‘ansa chiusa’, consentiranno una ancora più puntuale lettura del e saranno in grado di dialogare con il microinfusore controllando direttamente, sulla base dei valori di rilevati, non solo come già avviene l’infusione di insulina basale ma anche l’infusione in occasione dei pasti senza necessità di intervento da parte del paziente», spiega Edoardo Guastamacchia, Past president di Ame. «Sono sistemi altamente tecnologici, già disponibili a livello sperimentale, ma che presto saranno disponibili per l’impiego nell’attività clinica. Probabilmente — stima — ci vorranno circa 3-4 anni ma sono destinati a migliorare ancora di più la vita delle persone con diabete».

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Source — https://www.univadis.it/viewarticle/ricerca-diabete-pancreas-artificiale-sempre-piu-realta

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