Secondo i risultati dello studio DaBlaCa-13 pubblicato su Journal of Clinical Oncology, la chemioresezione intensiva, non chirurgica, a breve termine con mitomicina consente ai pazienti affetti da tumore vescicale non muscolo invasivo recidivante di evitare il trattamento chirurgico senza influenzare gli esiti a lungo termine. I ricercatori propongono l’adozione della chemioresezione primaria come strategia terapeutica efficace per i tumori di basso grado in stadio Ta recidivanti, piccoli che necessitano di instillazioni adiuvanti.
La sperimentazione randomizzata, controllata, in aperto di 120 pazienti con un’anamnesi di tumore vescicale non muscolo invasivo recidivante di grado basso o alto, in stadio Ta, è stata condotta da gennaio 2018 ad agosto 2021.I pazienti nel gruppo di intervento hanno ricevuto mitomicina intravescicale (dose di 40 mg/40 ml) 3 volte alla settimana per 2 settimane e sono stati sottoposti a resezione transuretrale del tumore vescicale (transurethral resection of bladder tumor, TURBT) o a biopsia in regime ambulatoriale solo se la risposta era incompleta. I pazienti nel gruppo di controllo sono stati sottoposti a TURBT o biopsia ambulatoriale e hanno ricevuto 6 instillazioni adiuvanti settimanali. L’endpoint primario era il numero di pazienti sottoposti a una procedura (TURBT o biopsia in regime ambulatoriale e folgorazione del tumore) entro i primi 2 anni.
Il follow-up mediano è stato di 34 mesi. Nel gruppo di intervento, per circa il 29% in meno dei pazienti è stata necessaria una procedura durante 2 anni di follow-up rispetto al gruppo di controllo (P<0,001). Escludendo dalle analisi la biopsia ambulatoriale e la folgorazione del tumore, questa percentuale è passata al 32% (P<0,001).
La sopravvivenza libera da recidiva (recurrence-free survival, RFS) a 12 e 24 mesi è risultata simile tra gruppo di intervento e gruppo di controllo (36% vs.43%; P=0,5) e tra pazienti con malattia di basso grado e di alto grado (P=0,6). La sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) mediana è risultata simile tra i 2 gruppi dopo 24 mesi (P=0,3).
Questo è l’unico studio a includere pazienti con tumori di alto grado, fatto che può spiegare la peggiore RFS osservata in entrambi i gruppi rispetto a quella riportata in studi precedenti. I ricercatori affermano che “l’inclusione di tumori di alto grado aumenta tuttavia la generalizzabilità al grande segmento di pazienti a rischio intermedio e alto, ma è necessaria ulteriore ricerca sulla chemioresezione nei tumori di alto grado”.
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Source — https://www.univadis.it/viewarticle/come-evitare-il-trattamento-chirurgico-nel-tumore-vescicale-non-muscolo-invasivo-recidivante